1977 ROBERT ENGASS – ENZO BENTIVOGLIO – SIMONETTA VALTIERI
L’8 luglio nella sua sede tradizionale e cioè il Palazzo Borghese di Artena è stato assegnato il Premio “Daria Borghese” 1977. Meglio diremmo, i premi, perché come il lettore saprà, da alcuni anni tale riconoscimento va, annualmente, a due opere: una italiana e una di autore straniero che abbiano, nell’anno precedente, rivestito particolare rilievo nell’ambito degli studi romanistici. È questa una data che segna da anni un appuntamento caro a tutti coloro che si occupano di questi studi, non solo per l’avvenimento culturale in sé, ma anche per gli incontri dei quali è così felice occasione, in un’atmosfera di tanta cortesia e cordialità com’è costume secolare della famiglia Borghese. Quest’anno la Giuria, costituita da Didier Bodart, Andrea Busiri Vici, Wolf Giusti, Carlo Pietrangeli, Claudio Quarantotto, Salvatore Rebecchini, Deoclecio Redig de Campos, ha assegnato all’unanimità il premio per gli autori stranieri a Robert Engass per l’opera “Early Eigteenth Century Sculture in Rome” edita da The Pennsylvania State University Press. Con questa scelta – dice la relazione della Giuria – si è inteso premiare “un autore che con la sua opera, frutto di un paziente e intelligente lavoro durato oltre dieci anni, apporta un contributo validissimo ed indispensabile per la conoscenza della storia della scultura a Roma, dalla morte di Gian Lorenzo Bernini all’inizio del neoclassicismo. Robert Engass, americano di nascita ma romano di elezione, alterna la sua attività di docente di storia dell’Arte all’Università del Kansas con quella di studioso appassionato, di ricercatore scrupoloso, di esperto qualificatissimo nel mondo della cultura artistica romana. Di lui dunque si può ben dire con il Belli: …”Che rabbia è de sentì ‘sti forestieri de Tremmonti che, senz’esse romani t’arriven oggi ar’ Popolo e ddomani ne sanno ppiù de li romani veri!…”. Per l’opera italiana la giuria ha prescelto, all’unanimità, il volume “Santa Maria del Popolo a Roma” di Enzo Bentivoglio e Simonetta Valtieri, edita dalla Casa Bardi, intendendo “con tale scelta riconoscere il valore di un’opera che, ad un’analisi storica e artistica di raro interesse, aggiunge preziosi elementi inediti frutto della lunga e instancabile ricerca degli autori.