20 Mag 2005

2005 MARIA TERESA RUSSO BONADONNA

La Giuria del XVI (16°) Premio Livio Giuseppe Borghese, dedicato ad un autore italiano composta da Manlio Barberito, Didier Bodart, Arnold Esch, Christoph Frommel, Laura Gigli, Bruno Luiselli, Antonio Martini, Claudio Quarantotto, Romolo Augusto Staccioli, presieduta da Filippo Delpino, ha deliberato all’unanimità di assegnare il premio a Maria Teresa Russo Bonadonna.
Nella produzione di M.T. Russo Bonadonna, estremamente vasta e varia, un posto di particolare rilievo occupano S. Filippo Neri e la storia dell’Oratorio: un personaggio e un’istituzione di capitale importanza nella Roma del Cinquecento e del Seicento, periodi questi privilegiati nelle indagini della Russo Bonadonna. In quest’ambito sono da segnalare in particolare, fra molti altri contributi, la riedizione della Vita di San Filippo Neri di Antonio Gallonio, con introduzione e note della Russo Bonadonna (Roma 1995) e la cura editoriale (condivisa con Niccolò Del Re) del volume San Filippo Neri nella realtà romana del XVI secolo (Roma 2000) che raccoglie gli atti del Convegno realizzato nel 4° centenario della morte del Santo.
Se Roma tra l’età della Controriforma e del Barocco è tema centrale nelle ricerche di M.T. Russo Bonadonna non mancano peraltro studi su personaggi, istituzioni e vicende di altre epoche più antiche o più recenti: da Le gesta medievali dei Savelli (in Lunario Romano, 1979) a Trilussa senatore (in Studi Trilussiani, Roma 1977), da Linee di sviluppo degli ospedali romani (Roma 1984) a La prima legge italiana per la bonifica dell’Agro Romano (in Lunario Romano, 1982).
Collaboratrice assidua dei maggiori periodici di interesse romano, M.T. Russo Bonadonna illustra esemplarmente la figura del “romanista” e molto rilevante è il contributo da lei recato alla storia moderna e contemporanea dell’Urbe: al centro delle sue indagini è infatti, pressoché costantemente, Roma con i suoi personaggi maggiori e minori, le sue istituzioni, le sue vie e i suoi palazzi.