20 Mag 1997

1997 CARL NYLANDER

La Commissione dei Romanisti preposta alla assegnazione del 33° Premio Daria Borghese ad un autore non italiano ha prescelto all’unanimità Carl Nylander. Da 20 anni Direttore dell’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma e, sempre nell’Urbe Presidente dell’Unione degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte, il prof. Nylander ha rafforzato con il suo validissimo apporto i legami spirituali e culturali fra Roma, la Svezia e tutti i Paesi che fanno parte dell’ente Internazionale giunto al suo 50° anno di vita. Con questa scelta la Giuria dei Romanisti presieduta da Manlio Barberito e composta da Didier Bodart, Padre Leonard Boyle, Cesare D’Onofrio, Liutpold Frommel, Jorgen Hartmann, Renato Lefevre, Mario Attilio Levi, Ettore Paratore, Claudio Quarantotto, Federico Zeri, ha voluto anche dare riconoscimento alla lunga e vasta opera di archeologo svolta da Carl Nylander i cui studi abbracciano non solo il mondo classico, ma tutto il mondo antico: Iran, Turchia, Messico, Israele, Azerbaidjan, Troia, Atene, Micene, Etruria e Roma, dove negli scavi al Tempio dei Castori ha avuto come “compagno” eccezionale Gustavo Adolfo di Svezia, il re archeologo che il gruppo dei Romanisti ha annoverato fra i suoi soci. Oggi alla vigilia di lasciare l’incarico per rientrare in patria, lo accompagni l’augurio più cordiale per il Suo avvenire con la speranza di molti ritorni nella nostra Città che a buon diritto è anche la Sua. Artena – Palazzo Borghese Sabato 7 Giugno 1997 Il 7 giugno, nel palazzo Borghese di Artena, si è svolta la cerimonia della consegna dei Premi intitolati a Daria Borghese e a Giuseppe Livio Borghese per l’anno 1997. La Commissione giudicatrice presieduta da Manlio Barberito e composta da Didier Bodart, Padre Leonard Boyle, Cesare D’Onofrio, Liutpold Frommel, Jorgen Hartmann, Renato Lefevre, Mario Attilio Levi, Ettore Paratore, Claudio Quarantotto, Federico Zeri, segretaria Franca Caprino ha conferito il XXXIII Premio Daria Borghese, destinato ad un autore non italiano al prof. Carl Nylander, Direttore dell’Istituto Svedese di Studi Classici in Roma con la seguente motivazione: “Con tale scelta, la Commissione ha voluto anche offrire un riconoscimento alla sua lunga e vasta opera di archeologo, i cui studi abbracciano non solo il mondo classico ma tutto il mondo antico: Iran, Turchia, Messico, Israele, Azerbaidjan, Etruria, Troia, Atene e Micene e Roma con gli scavi condotti proprio al Tempio dei Protettori di Roma, il Tempio dei Castori avendo a compagno di scavi il Re archeologo Gustavo Adolfo che il gruppo dei Romanisti ha avuto l’onore di avere tra i suoi soci. La Commissione assegnandogli il Premio Daria Borghese esprime al prof. Carl Nylander il più vivo ringraziamento per la sua azione volta a rafforzare i legami culturali e spirituali non solo tra Roma e la Svezia ma con tutte le Nazioni rappresentate nell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia Storia e Storia dell’Arte e nel momento in cui sta per lasciare il suo incarico per tornare in Svezia, esprime l’augurio più affettuoso per il suo avvenire nella certezza che esso vedrà molti ritorni in questa Città che – a buon diritto – è anche la sua. Il premio Giuseppe Livio Borghese destinato ad un autore italiano è stato conferito alla prof.ssa Laura Gigli per il complesso degli studi pubblicati su luoghi e monumenti di Roma fra cui quelli sulle chiese di S. Marcello e di S. Sebastiano al Palatino e sul palazzo Baldassini di Roma e in modo particolare le sue guide Rionali di Trastevere e di Borgo (per un complesso di otto volumi) in cui il concetto di guida è stato inteso non come sintetico lavoro di informazione sui risultati acquisiti dalla critica, ma come sistematica ricerca di tutti gli elementi costitutivi dell’argomento con un metodo basato sulla conoscenza diretta delle fonti e sulla verifica diretta e capillare di tutti gli edifici trattati. Parimenti la Giuria intende segnalare la sua partecipazione al progetto globale di restauro della chiesa di S. Agnese in Agone. La cerimonia è stata aperta dal Presidente della Commissione che ha ricordato le origini dei due Premi destinati a costituire un riconoscimento ad opere e personalità che abbiano contribuito al progresso degli studi aventi per oggetto Roma e i suoi valori spirituali e culturali nelle diverse discipline, nonché la particolare importanza che questi valori rivestono in un momento che richiede un sempre maggiore riferimento ai valori universali che da Roma promanano a garanzia dell’unità e del civile progresso dell’Italia. Ha concluso la cerimonia don Andrea Borghese, ricordando le figure di Daria e Giuseppe Livio Borghese alle quali sono intitolati i Premi e il loro significato. È seguito il ricevimento degli invitati nelle sale del Palazzo Borghese. La Commissione per il Premio Daria Borghese costituita da Didier Bodart, Padre Leonard Boyle, Cesare D’Onofrio, Liutpold Frommel, Giorgio Hartmann, Renato Lefevre, Mario Attilio Levi, Ettore Paratore, Claudio Quarantotto, Federico Zeri, presieduta da Manlio Barberito ha conferito il Premio Daria Borghese per l’anno 1997 al prof. Carl Nylander da un ventennio Direttore dell’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma e Presidente dell’Unione degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma che, sotto la sua guida, ha celebrato il cinquantenario di fervida attività, rafforzando i legami spirituali e culturali tra Roma e le altre Nazioni che ne fanno parte. Con tale scelta, la Commissione ha voluto anche offrire un riconoscimento alla sua lunga e vasta opera di archeologo, i cui studi abbracciano non solo il mondo classico ma tutto il mondo antico: Iran, Turchia, Messico, Israele, Azerbaidjan, Etruria, Troia, Atene e Micene e Roma con gli scavi condotti proprio al Tempio dei Protettori di Roma, il Tempio dei Castori avendo a compagno di scavi il Re archeologo Gustavo Adolfo che il gruppo dei Romanisti ha avuto l’onore di avere tra i suoi soci. La Commissione assegnandogli il Premio Daria Borghese esprime al prof. Carl Nylander il più vivo ringraziamento per la sua azione volta a rafforzare i legami culturali e spirituali non solo tra Roma e la Svezia ma con tutte le Nazioni rappresentate nell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia Storia e Storia dell’Arte e nel momento in cui sta per lasciare il suo incarico per tornare in Svezia, esprime l’augurio più affettuoso per il suo avvenire nella certezza che esso vedrà molti ritorni in questa Città che – a buon diritto – è anche la sua.