20 Mag 1989

1989 ENRICO COLOMBO

La Commissione dei Romanisti preposta all’assegnazione del PREMIO “DARIA BORGHESE 1989” ad un autore o a un editore italiano, ha prescelto all’unanimità ENRICO COLOMBO per la sua pluridecennale attività nel campo dell’Editoria Romana Principale rappresentante di una famiglia che da quattro generazioni si è dedicata all’Arte della Stampa, Enrico Colombo ha dato all’antica tipografia della Camera dei Deputati un indirizzo squisitamente editoriale privilegiando soprattutto argomenti di interesse romano e romanistico. Basti ricordare fra le tante iniziative il Catalogo della Mostra della Romanità pubblicato in occasione del Bimillenario di Augusto, una collana di 19 monografie sulla civiltà romana, collana integrata poi da volumi più ponderosi come “Roma antica ieri e oggi”, “I monumenti antichi” e dalle ristampe di opere di Bosio, Piranesi e Nardini. Grazie ad Enrico Colombo l’omonima Casa Editrice è passata dall’archeologia alla storia, dalla storia all’arte, dall’arte alla documentazione con la ristampa preziosissima di 7 annate del “CRACAS”, raggiungendo le forme più suggestive con la collana sugli acquarelli di Pinelli di Roesler Franz e quelli di “Roma nella fotografia” che comprenderanno quanto prima “Il Tevere” di Bruno Brizzi. Ma il campo nel quale Colombo Editore ha acquisito le maggiori benemerenze è quello copiosissimo delle pubblicazioni su Giuseppe Gioacchino Belli, fra le quali i tre volumi che per la prima volta raccolgono in oltre 5.000 pagine tutte le poesie italiane dell’autore romano e costituiscono la preparazione scientifica di quell’edizione nazionale che da alcuni mesi il Poligrafico dello Stato sta allestendo. Con questa scelta dunque la Giuria presieduta da Manlio Barberito e composta da Jörgen Birkedal Hartmann, Didier Bodart, Giuliano Briganti, Renato Lefevre, Ettore Paratore, Carlo Pietrangeli, Claudio Quarantotto, ha voluto premiare l’editore che da oltre mezzo secolo dedica le sue energie, le sue capacità, la sua intelligenza a Roma e alle cose romane, l’imprenditore che ha mantenuto intatte le intenzioni e i propositi dei suoi predecessori ampliandone il respiro, il “romano de Roma” che non cessa di amare di un amore sviscerato costante e fattivo la nostra Città. Artena – Palazzo Borghese Sabato 3giugno 1989